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Febbraio: attenzione alla vescica
Cosa curiamo a Febbraio : Non devi mai sottovalutare le infezioni della vescica
COLPI D’ARIA, ABITI STRETTI E DISORDINI INTESTINALI LA POSSONO INDEBOLIRE. COSÌ RISCHI DI TRATTENERE I LIQUIDI CARICHI DI TOSSINE
Febbraio è il mese delle nevi che iniziano a sciogliersi. Un’immagine, questa, che ci suggerisce la sensazione di una natura che, dopo la rigidità del pieno inverno, comincia a “lasciarsi andare”. La vita, che si è immobilizzata nel freddo, riprende lentamente a fluire. Gli alberi sono ancora spogli, alcuni animali sono ancora in letargo, i campi ancora ben lontani dal raccolto, eppure le cose non sono più come prima: è come se la natura, gravida dei semi e delle energie che si sono condensate alla fine dell’autunno, iniziasse il suo travaglio verso la rinascita primaverile: una sorta di “rottura delle acque”, che si manifesta, dal punto vista psichico, con un desiderio di luce e di rilascio delle emozioni e, dal punto di vista fisico, con un bisogno di “lasciar fluire” le energie trattenute nello stress e nell’eventuale sedentarietà invernale.
In quest’ottica l’organo che è in maggiore sintonia con le vibrazioni del mese è sicuramente la vescica: il luogo in cui si raccolgono le acque (l’urina) che arrivano dall’alto (i reni e gli ureteri), e da cui le stesse si riversano in basso, verso l’esterno (attraverso l’uretra).
Il fuoco delle scorie non espulse
Con il nome di “cistite” si etichetta la maggior parte dei sintomi vescicali, anche se non sempre tale termine viene usato nel modo corretto, perché non sempre vi è una vera e propria infiammazione. È il caso delle irritazioni nervose della parete vescicale, dovute a un eccesso di sedentarietà (che favorisce lo schiacciamento dell’organo), a dei traumi involontari, a un colpo di freddo o a un abbigliamento inadatto (ad esempio pantaloni troppo stretti, soprattutto nella donna): qui il sintomo principale è la minzione frequente, talora con dolore. A volte invece ci sono delle vere e proprie infiammazioni vescicali, sostenute da batteri che non appartengono alla flora batterica delle vie urinarie: fra questi c’è l'Escherichia Coli, un batterio che risiede normalmente nell’intestino, dove non risulta patogeno. In particolari condizioni di stress può però filtrare attraverso la parete intestinale e diffondersi nella vescica, producendo una cistite batterica. Qualunque sia l’origine dell’infiammazione vescicale, l’utilizzo delle erbe e degli oli disinfettanti può essere un buon sostegno per drenare le mucose e ridurre, di riflesso anche bruciore, dolore e malessere.
LE TERAPIE NATURALI di febbraio
Rimedio per pulire a fondo la vescica e le vie urinarie
Per ripulire a fondo la vescica e le vie urinarie, per tutto febbraio fai la cura con il miele di erica: ogni mattina, prima di colazione, sciogline un cucchiaino da tè in un bicchiere di acqua calda o tiepida, cui avrai aggiunto il succo di mezzo limone. Ricco di potassio e di sostanze disinfettanti, il miele di erica elimina da reni, ureteri e uretra i ristagni di batteri e scorie, disinfiamma le mucose e previene anche l’accumulo di renella e la formazione di calcoli.Uva ursina e bergamotto purificano le vie urinarie
Ecco le due erbe da utilizzare per trattare le cistiti e le infiammazioni delle vie urinarie, che tendono a essere più frequenti in questa stagione: l’uva ursina agisce su bruciore e dolore alla minzione, mentre il bergamotto decongestiona le mucose vescicali. Con un’ottima protezione anche per i reni!
Li Tratteremo separatamente
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Commenti

Grazie Ilaria, utilissimo e brava! Condivido. buongiorno!!
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