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Alkemill Naturopatia e Dintorni 🌸 Naturopathy and surroundings

Imparare a cogliere ciò che di più prezioso la natura possa regalarci : prevenzione, cura e amore per sè stessi. Ilaria ( Alkemill) Naturopata psicosomatico, esperta in pedagogia e disagi infantili e dell'adolescenza, master in fiori di Bach e Cristalloterapia, tesi specifica su attacchi di panico e insorgenze di vario tipo riconducibili ad ansia e stress. Ha studiato Naturopatia Psicosomatica all'Istituto Riza di Milano con il Professore Raffaele Morelli. Ha studiato in seguito per diventare Comportamentalista animale e assistente veterinario, per poter applicare la naturopatia anche ai nostri adorati animali. Amante, esperta e allenatore di arti marziali,  Inizia all'età di dodici anni con il Kung Fu Shaolin per poi  incontrare altre discipline nello specifico Ninjutsu e Kung fu Wing Chun ( Italia Wing Chun Kuen - Scuola del Gran Maestro ip Chun, figlio del Gran Master Ip Man ) che continua attualmente a praticare ed insegnare.   Qui potrete trovare articoli, consigli

Le piante dei boschi sono le guaritrici più potenti




RIEMPIONO L’ARIA DI OSSIGENO, RIDUCONO L’ANIDRIDE CARBONICA. E I LORO OLI ESSENZIALI, I FITONCIDI, ATTIVANO LE DIFESE IMMUNITARIE 

A volte sembra che l’uomo consideri gli alberi una presenza in qualche modo accessoria per la vita. Ecco perché, forse, non si fa troppi scrupoli a distruggere intere foreste, a cementifi care coste e montagne, a eseguire potature selvagge nei parchi e nei giardini. In realtà, “l’ossigeno che respiriamo è prodotto dagli esseri viventi in grado di effettuare la fotosintesi”, spiega Stefano Mancuso, professore all’Università di Firenze, direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale e autore del saggio "La nazione delle piante" (Laterza), un libro che esplora il mondo vegetale per immaginare il futuro dell’umanità. “Senza i vegetali, l’energia del Sole non sarebbe trasformata nell’energia chimica che alimenta la vita. Le piante svolgono un continuo lavoro di disinquinamento assorbendo e degradando molti dei composti contaminanti prodotti dall’uomo. Senza piante, l’ossigeno si esaurirebbe rapidamente e nell’atmosfera si accumulerebbero quantità crescenti di anidride carbonica. Le temperature elevate farebbero sciogliere le calotte polari e il suolo si riverserebbe nei mari per mancanza di struttura, lasciando una superficie di roccia nuda e di sabbia, finché un effetto serra fuori controllo creerebbe condizioni così estreme da rendere la Terra inabitabile”, avverte l’esperto.

Creature autonome e intelligenti

Eppure, molto prima dei moderni biologi, già i maestri del Tao avevano scoperto che gli alberi hanno anche la capacità di assorbire le energie negative presenti negli ambienti in cui vivono. Il loro potere vitale è evidente nella capacità di affondare le radici e innalzare i rami verso il cielo, per procurarsi acqua, sali minerali, ossigeno e luce. Gli alberi sono creature autotrofe: a differenza dell’uomo, bastano a se stesse.“Mentre nel nostro cervello diverse aree sono specializzate per lo svolgimento di specifi che funzioni, in un apparato radicale le funzioni sono diffuse dappertutto”, precisa Mancuso. “Così le radici possono sopravvivere a estesi danneggiamenti che interessino la maggioranza dell’intera parete radicale”. Le radici delle piante, dunque, sono strutture intelligenti e, all’occorenza, si muovono per trovare i terreni migliori. Anche la forma della chioma di un albero risponde alle stesse regole di ripetizione di moduli simili. “Un succhione o un pollone, e cioè uno di quei germogli che si producono a partire da gemme latenti, generalmente poste alla base del fusto, raccoglie in sé le caratteristiche generali dell’albero. Dovunque si guardi, dalle radici alla chioma, ci si accorge che le piante sono costruite su un modello diffuso”.

Neutralizzano smog e veleni

Tutte le piante, quindi, possono aiutarci. Maggiore è l’estensione della loro chioma e maggiore saranno la produzione di ossigeno e l’eliminazione di sostanze tossiche. “Soltanto le piante sono in grado di riportare la concentrazione di CO2 a livelli inoffensivi”, chiarisce Stefano Mancuso. “Le nostre città, ospitando il 50% della popolazione mondiale - nel 2050 si arriverà al 70% - sono i luoghi del pianeta responsabili della produzione delle maggiori quantità di CO2. Dovrebbero essere completamente coperte di piante. Non solo nei parchi e nei giardini, ma dappertutto: su tetti, facciate dei palazzi, terrazzi, strade, ciminiere, guardrail. La regola dovrebbe essere una sola: dovunque sia possibile far vivere una pianta, deve essercene una”.  

Quercia, Ulivo, Olmo e larice, grandi amici del cuore e dell’intestino

I VEGETALI TIPICI DELLE SELVE DI MONTAGNA E DELLA MACCHIA COSTIERA CONTENGONO ANTIOSSIDANTI, FIBRE E SALI MINERALI RIEQUILIBRANTI 

Un albero può fornirci numerosi rimedi terapeutici. In alcune specie è la corteccia a essere ricca di principi attivi; in altre specie, invece, le sostanze curative si trovano in resina, linfa e radici, senza dimenticare tutte le parti aeree, come foglie, bacche e gemme. Ogni parte dell’albero, quindi, contiene sostanze preziose per l’organismo umano. . 

LA QUERCIA

Il genere Quercus della famiglia delle Fagacee comprende centinaia di specie, dalla rovere, alla quercia da sughero, passando per il leccio. Della quercia la naturopatia utilizza quasi tutto, anche se la parte più ricca di tannini, pectine e flavonoidi sono le gemme, che vengono usate come tonico cardiaco, per riarmonizzare i battiti in caso di aritmia e tachicardia e come stimolante negli stati di convalescenza

Si usa il suo gemmoderivato - Per recuperare vigore e vitalità assumi 5 ml di gemmoderivato analcolico di Quercus peduncolata per 3 volte al giorno diluiti in una tazzina di acqua tiepida. Fai cicli di cura da un mese.

L'ULIVO

La doppia colorazione delle foglie d’ulivo rivela la capacità di questa pianta di dosare la quantità di luce; per analogia, gli estratti che si ricavano dall’ulivo modulano l’energia che scorre nel corpo attraverso il flusso sanguigno: ecco perché la fitoterapia lo consiglia per regolare la pressione.

Come infuso o tintura madre - Stabilizza la pressione “ballerina” 

In erboristeria richiedi l’infuso di foglie d’ulivo già pronto oppure la tintura madre: entrambi sono ottimi rimedi in caso di ipertensione e di affaticamento cardiaco. Assumi un cucchiaio di infuso di foglie o 15 gocce di tintura madre diluite in acqua, a digiuno.

IL LARICE

Ripulisce e rigenera la flora batterica

Il larice prospera nelle regioni montuose per via della sua compatibilità con le temperature fredde. I nativi americani rispettavano il larice come un antenato e da esso estraevano una resina efficace per disinfettare tagli e ferite e per purificare il sangue. Il segreto del larice è stato svelato dalla ricerca ,che ha identif cato nella corteccia un polisaccaride conosciuto come arabinogalattano, una fibra vegetale che svolge una notevole azione prebiotica perché seleziona e arricchisce le popolazioni di bifido-batteri e lattobacilli: questo significa non solo un netto miglioramento della funzionalità intestinale (aumentano la peristalsi e l’espulsione delle feci), ma anche un intestino più ricco di cellule immunocompetenti. 

Assumi la fibra estratta dalla corteccia - Per conservare l’intestino sano e attivo senza ricorrere ai lassativi, assumi 2 capsule di estratto di arabinogalatta-no derivato dal larice la sera, con un bicchiere d’acqua e sempre a digiuno. Fai una cura da un mese a ogni cambio di stagione.

L'OLMO - Attenua i sintomi del colon irritabile 

Furono i Nativi Americani i primi a comprendere che, mescolando la corteccia dell'olmo con acqua purissima, si otteneva una mucillagine lenitiva, che viene oggi utilizzata per curare i disturbi gastrointestinali.
Questa mucillagine  infatti è ricca di tannini e svolge un'azione mucoprotettiva e lenitiva sulle pareti intestinali. Può addirittura aiutare a ridurre i sintomi del morbo di Crohn e alla sindrome del colon irritabile ma è anche in grado di rivestire la mucosa dell'esofago proteggendolo dalla risalita dell'acido gastrico in caso di reflusso cronico.

Estratto secco ma anche tisana - Se soffri di infiammazioni frequenti all'apparato gastrointestonale assumi 2 compresse di estratto di olmo al giorno con un bicchiere di acqua. Oppure prova una tisana preparata con un cucchiaino di polvere di olmo capestre lasciato a riposare 5 minuti con una scorza di limone in una tazza di acqua bollente. Da bere a fine pasto.

Con ginkgo, ontano, cedro e tiglio migliori memoria e riflessi

ALCUNI ALBERI TONIFICANO, IN MANIERA PARTICOLARE, IL CERVELLO E IL SISTEMA NERVOSO. RESTITUENDOCI PRONTEZZA E LUCIDITÀ

E' stato scientificamente dimostrato che il contatto con le piante dei boschi avrebbe una notevole azione neurostimolante e, in certi casi, addirittura anti depressiva. Basterebbe inalare i fitormoni diffusi nell’aria dalla chioma degli alberi per migliorare l’irrorazione dei tessuti cerebrali e favorire la concentrazione.

L'ONTANO - l'estratto delle gemme ringiovanisce i neuroni

L’Alnus glutinosa, l’ontano nero, è un albero della famiglia delle Betulaceae che cresce anche in in terreni inospitali e sterili: per i druidi era simbolo dell’equilibrio tra le forze maschili e quelle femminili  perché presentava amenti maschili e femminili sullo stesso ramo. Dalla sua corteccia si ottiene un composto utilizzato dalle popolazioni alpine come ricostituente  naturale. 

Da prendere come gemmoderivatoL’ontano promuove l’irrorazione dei vasi arteriosi del cervello e permette di migliorare la memoria e la concentrazione. Assumi l’ontano come gemmo-derivato: 30 gocce in poca acqua da bere 3 volte al dì prima di colazione, pranzo e cena. Per un mese

IL TIGLIO - Vince l'ansia e alza il tono dell'umore

Per i popoli germanici il tiglio era l’albero sotto il quale gli innamorati si dichiaravano eterno amore: forse perché, come sappiamo oggi, i principi attivi dei suoi fiori sono in grado di placare i nervosismi. La Tilia è un genere a cui appartengono molti alberi, tutti contraddistinti da un tipo di fiore che, in diverse parti del mondo, viene essiccato e utilizzato in infusione per il suo effetto sedativo. L’alta concentrazione di fitonutrienti e flavonoidi lo rendono il rimedio giusto per chi soffre di ansia cronica, sbalzi d’u-more ed è vittima dello stress. 

Si usa in infuso e estratto secco : Se gli episodi di ansia sono occasionali, una tazza di infuso di tiglio è già suffi ciente per ottenere buoni risultati Se invece l’ansia è costante e porta con sé anche insonnia o tachicardia, si usa l’estratto secco: 4 capsule al dì, 2 a pranzo e 2 a cena, con acqua.

IL CEDRO - Aiuta a rallentare i processi degenerativi

Un’altra conifera conosciuta sin dall’antichità per le sue virtù medicinali è il maestoso Cedro. Dalla corteccia e dal legno viene estratto un olio essenziale straordinario, ricco al 50% di sesquiterpeni, delle sostanze volatili che migliorano l’utilizzo dell’ossigeno da parte delle cellule cerebrali: la sua semplice inalazione aiuterebbe già a rallentare i processi neurodegenerativi.

Si utilizzano le foglie ma anche i frutti - Se hai la fortuna di vivere vicino a un bosco di cedri, puoi raccogliere delle foglie fresche, immergerle in una teiera di acqua bollente e lasciarle in infusione fino a che l’acqua diventa dorata. Filtra e dolcifica con un filo di sciroppo d’acero. Altrimenti procurati dei frutti, spremi il succo e bevi la spremuta allungata con acqua fredda o tiepida. Il cedro sostiene il sistema nervoso e, grazie all’apporto di vitamina C, è un portentoso antiage.

IL GINGKO - Potenzia le funzioni cognitive

Sebbene sia un antico abitante delle foreste orientali, il Ginkgo biloba si è adattato molto bene anche ai nostri climi: ecco perché è frequente incontrarlo nei parchi e lungo i viali delle nostre città, che in autunno vengono “illuminati” dallo spettacolo delle sue foglie gialle. Per la sua ricchezza di principi attivi, è stato utilizzato nel corso dei secoli per diversi disturbi, soprattutto a carico del sistema nervoso. La ricerca si è inte-ressata soprattutto alla sua efficacia per la prevenzione della demenza senile (per la sua azione neuroprotettiva) e per il miglioramento delle funzioni cognitive: in questi casi si assume l’estratto secco in capsule, una al giorno la mattina prima di colazione, per cicli ripetibili di 1-2 mesi.

Va bene anche per il mal di testa - Il Gingko è un albero utile anche trattare malanni più semplici e quotidiani come il mal di testa : Se la cefalea ti mette Ko, assumi una tisana a base di Ginko, lascia in infusione con il coperchio per almeno 10 minuti in una tazza di acqua bollente.

Pino, faggio e betulla: il tris che spazza via le tossine

RIPULENDO A FONDO IL NOSTRO ORGANISMO, QUESTE PIANTE ELIMINANO LE INFIAMMAZIONI CHE SCATENANO DEBOLEZZA, NEVRALGIE E ALLERGIE 

Alcuni alberi si distinguono per la loro grande vitalità (come la betulla, che germoglia quando è ancora inverno, o il pino, che sfi da i ghiacci e i venti gelidi di alta quota) e per la loro capacità di adattarsi a terreni e ambienti anche inospitali (è il caso del salice). Queste particolari “impronte” energetiche si ritrovano negli estratti ottenuti da queste piante. Che ci aiutano a rimuovere dal corpo gli scarti metabolici responsabili di stanchezza e cali immunitari. 

IL PINO - Bevi l'infuso dei suoi aghi, cura i raffreddori di stagione

Secondo la Tradizione. il pino è un albero che tiene lontano il male e ripulisce lo spazio che lo circonda dalle tossine. Gli Antichi Romani lo utilizzavano nei rituali dedicati ad Attis, divinità legata ai culti della vegetazione, che segnavano la fine dell'Inverno e l'aprirsi della Primavera. Era proprio in questo periodo, infatti, che gli antichi guaritori consigliavano di masticare aghi di pino per assorbire vitamina C e rinvigorire il sistema immunitario. Senza contare che anche oggi l'infuso di aghi di pino è un rimedio ancora valido contro raffreddori e infiammazioni. Basta mettere un cucchiaino di aghi freschi in una tazza di acqua da far bollire 10 minuti: si filtra e si beve tiepida possibilmente senza zucchero.
 

L'Olio essenziale contro i reumatismi - Riscopri una delle qualità più dimenticate del pino: il suo contenuto di olio essenziale di trementina purifi cato lo rende infatti non solo l’albero balsamico per eccellenza ma anche un valido alleato contro i disturbi reumatici e nevralgici. Se per esempio soffri di dolore cronico a spalle, gomiti e gi-nocchia, crea questo unguento molto potente proprio a base di pino: sciogli a bagnomaria 30 g di burro di cacao, un cucchiaio di cera d’api e mescola. Lascia intiepidire e poi versa 15 gocce di olio essenziale di pino. Al bisogno, riscalda una piccola noce di unguento e massaggiala sulla parte interessata più volte al giorno.

IL FAGGIO - nelle gemme e nella corteccia c'è una vera e proprio aspirina naturale.

Il faggio è un albero robusto e resistente. Dai suoi germogli, fonte di sostanze fenoliche e vitamine, so ottiene un macerato ad azione ricostituente, indicato anche in caso di malessere e stanchezza determinati da infezioni virali o batteriche. La corteccia, ricca di tannini, è un buon rimedio per abbassare la febbre: se ne ricava una sostanza nota come Creosoto, usata come ingrediente di preparati per trattare i disturbi polmonari.

Anche per trattare l'influenza - In presenza di dolori sparsi, prova una cura dolce ma efficace a base di faggio: assumi l’estratto della pianta sotto forma di gemmoderivato, nella dose di 30 gocce con poca acqua, da prendere 3 volte al giorno a digiuno, o in compresse (3 al dì).

LA BETULLA - libera i tessuti dai ristagni

È il vegetale che simboleggia i nuovi inizi e la rigenerazione: la betulla infatti ha la straordinaria capacità di riattivare la colonizzazione di nuove foreste in seguito a un disastro naturale e per questo viene definito un albero pioniere. La si riconosce per la sua struttura esile e la sua delicata  e bellissima corteccia bianca. Quando la linfa risale, all’inizio di marzo, lungo la corteccia, questa viene incisa e si attinge dall’albero un liquido dolce e pulito, ricco di minerali come potassio, magnesio e calcio, alla base di molti  trattamenti depurativi primaverili: la linfa di betulla è uno straordinario tonico per il sangue e per riattivare il metabolismo dopo i bui mesi invernali. La ricerca ha osservato che il potere detossificante della betulla sarebbe imputabile all’acido betulinico, un potenziale composto antitumorale.

Si beve sotto forma di linfa - La linfa di betulla è si acquista nei negozi di alimenti naturali. Le regole del trattamento detox sono semplici: basta bere un litro di linfa di betulla al giorno, limitare zuccheri e farine bianche e non esagerare con le porzioni di cibo, per permettere alla betulla di smuovere le tossine depositate nei tessuti

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Riza - Alkemill Naturopatia e Dintorni 🌸 Naturopathy and surroundings

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