LA SUA POLPA È UN OTTIMO RIMEDIO PER FARE PIAZZA PULITA
DELLE SOSTANZE CHE INVECCHIANO IN FRETTA CELLULE E TESSUTI
Il Fico (Ficus carica) è una delizia estiva cui è
difficile resistere: la polpa morbida e carnosa
e il sapore mielato lo rendono una tentazione
irresistibile, cui possiamo cedere senza rimorsi.
In estate i frutti raggiungono la piena maturazione regalandoci un cuore delizioso, composto da
semi e mucillagini, che diventa una buona carica
energetica per combattere anche la spossatezza
estiva.
Il Fico ci fornisce soprattutto potassio antiipertensione (in 100 g di frutto fresco ce ne sono
270 mg), calcio (43 mg), fosforo (25 mg) e piccole
quote di magnesio e ferro. Nel frutto troviamo anche alcune vitamine del gruppo B e la C.
L’arma vincente
contro i radicali liberi
A rendere il fico un benefico alimento della tavola di agosto è però soprattutto il suo interessantissimo contenuto di polifenoli, sostanze
naturali antiossidanti che contrastano l’azione
dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare. I radicali liberi aumentano
con l’esposizione ai raggi Uv: accrescere l’introito di antiossidanti aiuta a bilanciare i loro
effetti negativi.
Gli studi attribuiscono ai polifenoli anche la
capacità di prevenire la formazione di placche
aterosclerotiche e di ridurre l’incidenza di alcuni tipi di tumore. «La quantità di polifenoli
del fico dipende da molti fattori: clima, maturazione, raccolta, trasporto… Può variare in
modo consistente, da 75 a 200 mg per etto»,
spiega la dottoressa Marta Carabelli, tecnologa alimentare, specialista in scienze dell’alimentazione e nutrizionista. I polifenoli del fico
sono acido clorogenico (più nei frutti acerbi), catechine ed epicatechine, antiossidanti che si trovano anche
nel tè verde. Ci sono poi le antocianidine, in particolare la
cyanidin-3-O-rutinoside che
dà al colore viola e nero la tipica
colorazione.
IL VANTAGGIO IN PIÙ :
UN BALSAMO PER LA MEMORIA
I polifenoli del fico supportano anche le capacità cognitive, e alcuni studi ne stanno testando le potenzialità contro l’invecchiamento cerebrale. I ricercatori del
College of Agriculture and Marine Sciences
di Sultan (Oman) hanno studiato gli
effetti di una dieta ricca di fichi sui
topi. Dopo 15 mesi, le cavie mostravano migliori memoria e capacità di apprendimento.
NUTRIMENTO D’ORO
Per la micro flora
del nostro intestino
Un etto di fichi apporta 47-50 kcal,
11,2 g di zuccheri e 2-3 g di bra, sia
solubile che insolubile. «La prima ha
quasi una funzione prebiotica, favorisce la formazione della micro ora bene ca dell’intestino» spiega Carabelli.
La seconda aumenta la massa fecale,
aiutando la regolarità. Per via dei semini, i fichi sono sconsigliati a chi soffre
di diverticoli.
RICCHI DI CALCIO
Concentrato di salute
per scheletro e denti
“Bevi il latte: contiene calcio e fa bene alle
ossa”: quante volte abbiamo sentito questa
frase! Ma esistono altri alimenti ricchi di
questo minerale. Come i fichi: la loro polpa si scioglie in bocca dando la sensazione di gustare un dessert, ma questi
vegetali, soprattutto nella forma essiccata, sono veri integratori di minerali: anche
di magnesio che, con il calcio, è alleato
della buona salute di ossa e denti.
TANTISSIMI ENZIMI
Il segreto di una
digestione felice
I nutrizionisti consigliano di consumare i
fichi anche per i benefici che questi frutti
offrono al sistema digestivo, messo a dura
prova da pasti disordinati e spesso eccessivi: gli enzimi contenuti in questo frutto
normalizzano la produzione di succhi
gastrici e disinfiammano mucosa e pareti intestinali. Inoltre le sue mucillagini
hanno proprietà lassative e aiutano a
sconfiggere stipsi ed emorroidi.
LO SAPEVI CHE…
Sono una riserva
di acqua reidratante
I fichi sono ricchi di acqua: ne
apportano circa 81-82 g per etto!
Grazie a loro puoi quindi idratare
in profondità (e con gusto)
i tessuti “stressati” dal caldo
e dall’esposizione
al sole
Se si scioglie in bocca
libera i magici polifenoli
Lo dimostrano gli studi: i frutti violacei e ammorbiditi
da una lunga maturazione sotto i raggi del sole hanno
un contenuto maggiore di sostanze anti invecchiamento
Esistono più di 850 varietà di fico.

Alcune maturano già a giugno (ad esempio il San Piero), altre saranno pronte per essere raccolte solo
a settembre (come il Brogiotto bianco e nero, il
Gentile e il Verdino). Altre ancora, poche, si potranno gustare verso fine anno.
Molte tipologie invece raggiungono la maturazione perfetta a partire da fine luglio e agosto:
possono avere la buccia verde oppure violanera. Dal punto di vista nutrizionale, la principale differenza tra queste due diverse macro
categorie di fico è il contenuto di polifenoli e
antocianine, che sono maggiori nei frutti di colore scuro, più maturi e che hanno passato più tempo esposti alla luce del sole. Per avere frutti pregni di sostanze anti radicali liberi, quindi,
prediligi i fichi violacei, carnosi e gradevolmente morbidi, che hanno trattenuto in sé il massimo calore dei confortevoli raggi del sole di
agosto.
Precoci o tardivi
I fichi si distinguono in fioroni, che maturano in
primavera e nei primi mesi dell’estate, ovvero
giugno e luglio (da gemme dell’anno precedente), fi chi veri e propri (o “forniti”) che maturano
in estate-autunno, generalmente ad agosto-settembre, e tardivi (o “cratiri”), gli ultimi dell’anno.
Nella buccia i nutrienti più preziosi
DEI FICHI NON
SI SCARTA NULLA!
“Fare come gli antichi, che mangiavano
la buccia e buttavano i fichi”, recita
il detto.
Secondo alcune credenze popolari, proprio le bucce dei fichi sono molto utili e aumentano la massa muscolare.
In effetti è in questa parte del frutto (che è
commestibile) che si concentra la maggior
parte dei nutrienti salutari. In alcune zone mediterranee, ancora oggi le bucce vengono mangiate essiccate:
basta disporle su un vassoio, cospargerle di cannella (o magari
con pochi granelli di zucchero di canna) e lasciarle essiccare
per uno o due giorni sotto il sole. La sera ritirale in casa,
per evitare che assorbano l’umidità.
Fatti guidare dal colore
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Fico lungo del Portogallo |
Tra i fichi violacei che maturano proprio in queste settimane c’è il Lungo del Portogallo: di
probabile origine portoghese (da qui il suo
nome), questo fico di forma allungata e grosse
dimensioni è noto anche come Buzzone nero e
ha polpa rosa dolce e morbida. Il fico Corvo
nero già da fine luglio offre i frutti più grossi
(nella seconda fruttificazione, a settembre, saranno più piccoli), impregnati di antocianine.
Anche le sfumature scure del Fico della Monaca, frutto fresco e squisito, sono indice di una
maggiore presenza di polifenoli: le parti che ne
sono più ricche sono quelle che restano più
esposte al sole e che, infatti, diventano quasi
viola. Nel Salento si trova in queste settimane
anche il Martana, fico compatto e dall’inconfondibile colore viola scuro.
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Fico bianco del Cilento |
Il fico bianco del Cilento
è un tonico formidabile
Tra i chi essiccati, l’eccellenza italiana è il
Bianco del Cilento, prelibatezza pugliese a
marchio DOP. Questo fico cresce nel Parco
nazionale del Cilento, ha buccia molto chiara
e polpa marroncina: matura alla ne di
luglio, viene raccolto a mano e viene
essiccato sotto il sole della Puglia. È
un concentrato di energie
pronte all’uso.
CONSERVALI NELLE FOGLIE:
SI MANTENGONO INTEGRI
Delicato e di breve durata, il fico fresco va
maneggiato con attenzione e andrebbe consumato entro pochissimi giorni dall’acquisto.
Si conserva bene in frigo nelle calde giornate estive oppure, se non è troppo maturo, anche a temperatura ambiente, avvolto nelle
foglie del suo albero.
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