Passa ai contenuti principali

In primo piano

Alkemill Naturopatia e Dintorni 🌸 Naturopathy and surroundings

Imparare a cogliere ciò che di più prezioso la natura possa regalarci : prevenzione, cura e amore per sè stessi. Ilaria ( Alkemill) Naturopata psicosomatico, esperta in pedagogia e disagi infantili e dell'adolescenza, master in fiori di Bach e Cristalloterapia, tesi specifica su attacchi di panico e insorgenze di vario tipo riconducibili ad ansia e stress. Ha studiato Naturopatia Psicosomatica all'Istituto Riza di Milano con il Professore Raffaele Morelli. Ha studiato in seguito per diventare Comportamentalista animale e assistente veterinario, per poter applicare la naturopatia anche ai nostri adorati animali. Amante, esperta e allenatore di arti marziali,  Inizia all'età di dodici anni con il Kung Fu Shaolin per poi  incontrare altre discipline nello specifico Ninjutsu e Kung fu Wing Chun ( Italia Wing Chun Kuen - Scuola del Gran Maestro ip Chun, figlio del Gran Master Ip Man ) che continua attualmente a praticare ed insegnare.   Qui potrete trovare articoli, consigl...

Un ricordo ti fa male? Vuole farti crescere!

 

Daniela  pensa di essere perseguitata da ricordi dolorosi. Ma è proprio così? E se invece le immagini che emergono in lei volessero solo riportarla sul suo percorso più autentico?

Daniela mi scrive chiedendo: «Come si fa a cancellare un ricordo che ti procura un grande dolore? Mia madre è morta l’anno scorso e ne sento la mancanza, spesso mi sento tanto sola».

Cara Daniela, perché il ricordo di tua madre, passata la prima fase, non potrebbe darti invece pace e gioia?
Non è automatico che vada come dici tu. Come non è automatico che la mancanza sia vissuta troppo a lungo con dolore. La mancanza crea sofferenza quando siamo troppo attaccati a una certa immagine di noi stessi, non dell’altro.
È l’io che non vuole separarsi da una struttura mentale cui è legato, è questo che fa soffrire. La sofferenza ha proprio lo scopo di sciogliere, nelle lacrime, un legame che, in quella forma è ormai superato e trasformare il ricordo della persona cara in un’immagine capace di curarci e proteggerci. Così le Tradizioni conservavano il ricordo degli antenati: ricordare significa trasformare noi stessi e aprirci al nuovo, non fissarci al passato.
Fai come i bambini Guarda come agiscono i bambini.
La mamma deve uscire la sera, cosa fa il piccolo? «No mamma! No mamma! No mamma!». Lui piange, la mamma piange, «Vengo anch’io», «Non puoi»: un inferno. Arriva la nonna, saggia, e dice sottovoce alla fi glia: «Dai, vai via, non farti vedere, sparisci». La mamma esce e dopo un minuto il bambino gioca e ride tranquillo.
Eppure è  sempre lo stesso. Staccato dal senso di colpa della mamma - che non era amore, ma attaccamento a un’immagine unilaterale di sé come “mamma buona” - il piccolo si è finalmente distratto.
“Distrarsi” è un potere immenso dell’anima. Solo un’epoca superficiale come la nostra continua a rivangare il passato, in gran parte seguendo una concezione sbagliata della psicologia.
Allora, quando arriva un ricordo, il primo errore che non devi fare è commentarlo, perché così il ricordo si riempie dell’energia del passato.
Mia mamma è morta, mi viene in mente un suo ricordo.
Io posso fare quello che fai tu: «Che ferita, mamma, che dolore, perché mi hai lasciato?».
Oppure posso dire. «Ecco l’immagine di mia mamma che si deposita dentro di me e io la accolgo senza dirmi niente, e aspetto. Aspetto qualcosa che non so cos’è».
Questo è stare con se stessi: allora l’immagine che arriva non viene più riempita dal passato, ma diventa un’immagine evolutiva.

La solitudine è un’alleata
Tu dici di sentirti sola: ma il destino dell’uomo e della donna è la solitudine. Chi non sa star solo, o chi non impara, incontrerà molte sofferenze. La solitudine ti disturba perché non la guardi nel modo giusto. Eppure tutte le sere vai a letto a dormire, nel buio. C’è solitudine più grande di quella? E in quella solitudine, nel Regno della Notte, compare il miracolo dei sogni.
Quindi: ci sono compagni di viaggio, immagini, energie che vengono solo dalla solitudine.
Non dalla compagnia. Qualcosa da dentro manda la solitudine per farti crescere, per separarti dalla Daniela bambina che viveva nell’ombra della mamma, per farti diventare donna: il vero problema è che tu la guardi come un nemico. Invece è il tuo miglior alleato.
L’immagine ti cura
I bambini, ancora, sono maestri della solitudine: possono giocare da soli per ore. E nella solitudine evocano vari personaggi. La principessa, la strega, la fata, il nemico… Tutta la partita è uscire da ciò che chiamiamo “reale”.

«Io sono Raffaele, sono fatto così, con questi genitori, con questa relazione, questa storia, con questi interessi e non cambierà mai niente». Questo è il reale: un insieme di convinzioni superficiali. Fuori dal “reale” ci sono le immagini: immagino di essere una principessa che incontra un cavaliere. Immagino di incontrare una fata. Immagino un incantesino. L’immagine sostituisce il “reale” e ti cura. L’immagine che viene da dentro, l’immagine antica. E anche l’immagine delle persone care, depurata dagli attaccamenti dell’Io.

Per questo torna il ricordo: per curarti.

Di Raffaele Morelli - Direttore Riza

Qualcosa da dentro ti manda la solitudine per farti crescere, per separarti dalla bambina che ancora pensi di essere. Quelle immagini attivano nuove energie e nuovi stati di coscienza

L’ESERCIZIO 

Immagina l’animale amico e cambi coscienza e realtà

Nei gruppi di terapia al Centro Riza di Medicina Naturale facciamo spesso un esercizio che consiste nel chiudere gli occhi e immaginare un animale amico e alleato. Provate anche voi: chiudete gli occhi. Immaginate un animale con cui sentite un’affinità, visualizzatelo dentro di voi, dentro i vostri occhi. Trattenete l’immagine, osservate l’animale nel suo ambiente, sentitelo vicino a voi, dentro di voi. Ci vogliono pochi secondi per farlo.
E può sembrare una cosa poco importante, invece con questo semplice gesto avete richiamato l’energia animale, che è l’energia più antica che abita il cervello, chiedendole di scendere in campo e trasformare il vostro stato di coscienza. Non ci siete più voi, ci siete voi con un’immagine animale.

Il vostro cammino cambia. Come Daniela, Come Marco, come Filippo non potete farcela: ma come orso, o come aquila, o come gatto, entrate in rapporto con energie differenti. Comincia un’altra partita. L’immaginario scende in campo e tutto diventa possibile.  

Riza - Alkemill Naturopatia e Dintorni




Commenti