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Alkemill Naturopatia e Dintorni 🌸 Naturopathy and surroundings

Imparare a cogliere ciò che di più prezioso la natura possa regalarci : prevenzione, cura e amore per sè stessi. Ilaria ( Alkemill) Naturopata psicosomatico, esperta in pedagogia e disagi infantili e dell'adolescenza, master in fiori di Bach e Cristalloterapia, tesi specifica su attacchi di panico e insorgenze di vario tipo riconducibili ad ansia e stress. Ha studiato Naturopatia Psicosomatica all'Istituto Riza di Milano con il Professore Raffaele Morelli. Ha studiato in seguito per diventare Comportamentalista animale e assistente veterinario, per poter applicare la naturopatia anche ai nostri adorati animali. Amante, esperta e allenatore di arti marziali,  Inizia all'età di dodici anni con il Kung Fu Shaolin per poi  incontrare altre discipline nello specifico Ninjutsu e Kung fu Wing Chun ( Italia Wing Chun Kuen - Scuola del Gran Maestro ip Chun, figlio del Gran Master Ip Man ) che continua attualmente a praticare ed insegnare.   Qui potrete trovare articoli, consigli

VERO O FALSO ?

 

L’olio di semi di colza è un olio di serie B - VERO

L’olio di colza è considerato pericoloso per il cuore.
L’olio di semi di colza si caratterizza per l’abbondante presenza di acido erucico. Una sostanza da molti ritenuta dannosa per l’organismo e in particolare per il cuore. Per questo l’olio di colza è stato da tempo demonizzato ed etichettato come olio di serie B. Sebbene in molti Paesi sia utilizzato, l’acido erucico è un composto tossico per l’uomo e un Regolamento Europeo, varato nel 2014, fissa il limite massimo di acido erucico a 50 g/kg negli alimenti e nelle miscele di oli utilizzate nell’industria e 10 g/kg negli alimenti destinati all’alimentazione dei bambini. Per ovviare alla sgradita presenza di questo acido, si è provveduto a selezionare le specie e ottenere così varietà di colza con un contenuto di acido erucico prossimo allo zero. Ne è un esempio il cosiddetto “Olio di canola”, Canadian Oil Low Acid, che ne contiene una quantità inferiore allo 0.9%.

Le carote cotte alzano la glicemia - VERO

Le carote hanno un bassissimo contenuto calorico (37 kcal per 100 g di alimento) e da crude un basso indice glicemico che aumenta con la cottura, raddoppiando il valore (da 20, a crudo, passa a 40, una volta cotte). Ciò significa che, una volta ingerite, possono innalzare la glicemia, cioè il livello degli zuccheri nel sangue, innescando il circolo vizioso della fame e aumentando i livelli di infiammazione. Tuttavia, nonostante il loro IG più alto, le carote cotte hanno un contenuto di glucide puro (carboidrato) molto basso. Mangiandone, quindi, in quantità moderata (1-3 carote) si ha un effetto trascurabile sulla glicemia. Inoltre se le abbiniamo ad altre verdure, ricche di fibra, come asparagi, carciofi, zucchine, si riduce drasticamente l’indice glicemico complessivo del pasto e si evitano bruschi sbalzi glicemici. Quindi l’ideale è alternare le carote crude a quelle cotte e in quest’ultimo caso non eccedere con le quantità.  Meglio non abbinare le carote a patate e a barbabietole cotte, ricche di zuccheri.

Lo yogurt greco fa ingrassare - FALSO

Più denso e compatto di quello tradizionale, lo yogurt greco esiste in versione intera (96 kcal l’etto) e magra (73 kcal per 100 g) quasi priva di grassi. Ha le stesse virtù salutari degli yogurt tradizionali, grazie all’acidità e ai numerosissimi batteri. Il metodo di produzione è identico fino alla fase finale, quando lo yogurt greco viene filtrato per far scolare l’acqua e renderlo così meno liquido e più compatto. Questo ne modifica l’aspetto e in parte anche i contenuti, con una maggiore concentrazione di proteine e di sali minerali, in particolare il calcio. Entrambi garantiscono un apporto bilanciato di proteine (tonificanti) e carboidrati (che aumentano il metabolismo), ma il maggior pregio è rappresentato dalla particolare consistenza, che riempie la bocca e lo stomaco e ci regala la sensazione di “mangiare tanto”. Lo yogurt greco magro è considerato un ottimo complemento nei programmi alimentari per dimagrire perché apporta poche calorie e varie sostanze nutrienti, ma contiene pochissimi grassi. Contiene, infatti, il 10% di proteine e, nonostante il basso profilo lipidico, ha un notevole potere saziante.
Abbinalo a frutta e a fiocchi di avena a colazione.

Bere acqua gassata ha delle controindicazioni - FALSO

La maggior parte delle acque gassate che si trovano in commercio è costituita da acqua minerale addizionata di anidride carbonica. Non vi è alcuna controindicazione nel bere acqua frizzante. Proprio grazie alle sue bollicine, l’acqua frizzante favorisce la digestione, perché aumenta leggermente la produzione di acido cloridrico nello stomaco. Idrata e non contiene calorie allo stesso modo di quella naturale. Bevuta prima di un pasto l’acqua gassata può ridurre l’appetito, in quanto dilata le pareti dello stomaco, allo stesso modo di quella naturale. L’acqua frizzante contiene una quantità maggiore di minerali, in particolare: sodio, magnesio, potassio e calcio, rispetto a quella naturale, per cui è indicata in quei soggetti che assumono pochi minerali con l’alimentazione. È sconsigliata solo a quelle persone che presentano patologie a carico dell’apparato digerente come la gastrite, il refl usso gastroesofageo e le ulcere. Può provocare disturbi di gonfi ore addominale ma solo in persone già predisposte a questo problema.
HA PIÙ SALI MINERALI DELLA NATURALE
L’acqua frizzante contiene una quantità maggiore di minerali rispetto a quella naturale, per cui è indicata in quei soggetti che assumono pochi minerali con l’alimentazione. Contiene in particolare una dose più elevata di questi sali: • sodio • magnesio • potassio • calcio









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