La
medicina psicosomatica è una branca della medicina che
mette in relazione la mente e il corpo per comprendere l'influenza delle emozioni sul fisico.
Che cos'è la medicina psicosomatica
La
medicina psicosomatica
rappresenta una precisa branca della medicina che mette in stretta
relazione la mente con il corpo, o meglio la sfera emozionale e
affettiva con il
soma, ovvero il disturbo, cercando di
individuare e comprendere l’influenza e la portata che un’emozione è in
grado di esercitare sul lato fisico.
La terapia consiste pertanto nel proporre al soggetto tutta una serie
di utili informazioni finalizzate a renderlo capace di interagire con
il proprio corpo. Nel fare questo, si utilizzano diverse tecniche.
Spesso, i
blocchi emotivi vengono tirati fuori dal paziente mediante pratiche artistiche, come danza o canto.
C’è invece chi utilizza la trance e l’ipnosi, chi i colori, chi
l’aspetto relazionale. Chi parla. Chi si limita ad ascoltare. In realtà,
lo sviluppo della pratica, della terapia in questo caso, non è proprio
andato di pari passo con la crescente acquisizione di conoscenze
empiriche, elaborazione di modelli concettuali e sviluppo delle
metodologie d’indagine. Quel che ne consegue è l’esistenza di una
pluralità di approcci, e l’assenza di una chiara e unitaria cornice di
riferimento, oltre che di specifiche articolazioni dei vari trattamenti
proposti.
Benefici e controindicazioni
La
medicina psicosomatica, ricercando
le cause delle malattie, consente all’organismo di ristabilirsi da solo,
con effetti di lungo periodo. In cima alla scala delle priorità della
medicina psicosomatica vi è il
miglioramento di tutto il metabolismo
tramite l’uso di moderne metodologie di disintossicazione, depurazione,
stimolazione immunitaria e di altre terapie di attivazione, con
conseguente diminuzione della sintomatologia.
Si tratta, in sostanza, di un approccio completamente diverso
rispetto alla medicina tradizionale. Soprattutto nel lungo periodo, tale
pratica aumenta in modo sensibile il benessere della persona
riducendone la predisposizione alle malattie. Il risultato principale è
il miglioramento sensibile e di lunga durata dello stato di salute,
senza effetti collaterali nocivi, in quanto dovuto alle forze stesse dell’organismo che hanno determinato il processo di guarigione.
Per chi è utile la medicina psicosomatica
Le malattie e i disturbi che, storicamente, sono stati definiti come psicosomatici sono l’
ipertensione arteriosa, l’asma
bronchiale, la
colite ulcerosa, l’
ulcera gastro-duodenale e l’
eczema.
Col tempo, e con l’aumentare dei nuovi contributi teorici, l’elenco dei disturbi affrontabili mediante la
medicina psicosomatica comprende anche i
disturbi alimentari (anoressia e bulimia su tutti), i disturbi del
sistema gastrointestinale (iperacidità gastrica, vomito, nausea, stipsi e diarrea da emozione), i
disturbi del sistema respiratorio (dispnea, iperventilazione e singhiozzo).
Fanno parte della vasta famiglia dei disturbi psicosomatici anche i
disturbi cardiovascolari (nevrosi cardiaca), i disturbi dell’
apparato cutaneo (psoriasi, dermatite atopica, sudorazione profusa), i disturbi del
sistema muscolo scheletrico (crampi, mialgia), i disturbi del
sistema genitourinario (impotenza, enuresi, dolori mestruali) e infine i disturbi del
sistema endocrino (ipo e ipertiroidismo, diabete mellito).
La legge in Italia e all’estero
Per diventare psicosomatologo, bisogna specializzarsi frequentando un apposito corso di studi. In Italia, la
SIMP,
Società Italiana di Somatologia, costituisce il punto di riferimento per la medicina psicosomatica.
Costituita nel 1966, ha svolto un’intensa attività di ricerca clinica
e di formazione di operatori nell’ambito sanitario, in collaborazione
con cliniche universitarie, istituti ospedalieri, ordini professionali,
società scientifiche nazionali ed estere, proponendosi di stimolare il
rafforzamento del valore che i legami interdisciplinari, del dialogo
e del confronto tra ambiti scientifici e personali, anche
diversi, rappresentano in una prospettiva di scambio e integrazione
proficua.
Oggi, la medicina psicosomatica si sta evolvendo e differenziando nei vari settori della naturopatia ( Riza ne è un esempio)
All’estero, la medicina psicosomatica sta oggi conoscendo una
stagione di interesse, tanto da esser stata designata nel 2003 quale
settima specializzazione psichiatrica dall’
American Board of Medical Specialties.
Curiosità sulla medicina psicosomatica
Nonostante gli antichi avessero ben compreso lo stretto
legame tra corpo e mente, la medicina moderna ha sempre più rafforzato la tendenza a separare nettamente gli aspetti fisici da quelli mentali.
Questa insistenza nel distinguere gli eventi organici da quelli psichici, accompagnata da una sempre più intensa
specializzazione, ha portato la medicina a separare tra loro addirittura gli stessi aspetti fisici.
È solo a partire dagli anni 50 del Novecento che, grazie ai lavori di
Franz Alexander,
si è insinuato un differente orientamento di pensiero, il quale si
opponeva alla frammentazione specialistica, proponendo, in una visione
olistica, la ricomposizione dell’unità psicofisica dell’uomo, servendosi
di sistemi concettuali che cogliessero aspetti organici e psichici allo
stesso tempo.
Col tempo, si sono susseguiti
diversi modelli interpretativi della malattia/disturbo e fra tanti, basti ricordare i contributi di Reich, Bikow, Boss, Weizsacher, Cannon, Nemiah, Freud e Jung.
di
Elisa Cappelli - cure naturali
Naturopatia psicosomatica
La Naturopatia diviene in questo caso una disciplina psicosomatica d’intervento su problematiche psico-fisiche che considera la totalità psicobiologica e l’unicità di ciascun individuo.
Il
Naturopata è il professionista di questo
modello della cura psicosomatico:
non si occupa direttamente della malattia, quanto dello squilibrio nel
rapporto individuo-ambiente che la produce. In altre parole, il
naturopata
concepisce ciascun soggetto in relazione al suo specifico ecosistema di
vita e alle modalità in cui impiega il proprio “quantum” di energia
psico-fisica per mantenere il suo stato di salute.
La
Naturopatia per promuovere un equilibrio
mente e corpo si occupa, infine, di prevenzione attraverso lo studio dell’
ecologia personale del
soggetto (come e dove vive, come si alimenta, che lavoro fa, come e
quanto riposa, ecc…), la quale è strettamente correlata all’
ecologia della mente (come reagisce alle emozioni).
La strategia operativa del
Naturopata mira al rispetto dell’individuo come entità complessa e articolata e considera tutte le
variabili psicosomatiche coinvolte, ovvero tutti gli elementi che possono derivare dall’
interazione mente-corpo.
In prima battuta, il tipo d’intervento che compie il
naturopata è di valutare la chiave d’accesso prioritaria nel sistema del soggetto.
n seguito alla valutazione il naturopata procede al trattamento non
con l’obiettivo di sopprimere direttamente il sintomo, bensì con
l’intenzione di ripristinare le
capacità naturali di auto-guarigione intrinseche di ciascuna persona.
Lo squilibrio, che crea la malattia, viene, quindi, trattato secondo un complesso sistema che comprende diverse
metodiche naturali di tipo energetico quali la Fito-gemmoterapia. i Fiori di Bach e quelli Californiani, l’Oligoterapia, i Rimedi nutrizionali, nonché
pratiche che agiscono direttamente
sul corpo come la
Kinesiologia, la Tecnica cranio-sacrale, il Massaggio viscerale, la Neurostructural Integration Tecnique.
Infine, in una ottica preventiva, grande attenzione viene data alle
abitudini alimentari del soggetto e, grazie alla ricerca tramite il
Vega Test o il
Test Muscolare di precisione delle possibili
intolleranze alimentari, è possibile ottimizzare l’apporto energetico al corpo derivante dalla
nutrizione.
Alkemill Naturopatia e Dintorni
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