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Alkemill Naturopatia e Dintorni 🌸 Naturopathy and surroundings

Imparare a cogliere ciò che di più prezioso la natura possa regalarci : prevenzione, cura e amore per sè stessi. Ilaria ( Alkemill) Naturopata psicosomatico, esperta in pedagogia e disagi infantili e dell'adolescenza, master in fiori di Bach e Cristalloterapia, tesi specifica su attacchi di panico e insorgenze di vario tipo riconducibili ad ansia e stress. Ha studiato Naturopatia Psicosomatica all'Istituto Riza di Milano con il Professore Raffaele Morelli. Ha studiato in seguito per diventare Comportamentalista animale e assistente veterinario, per poter applicare la naturopatia anche ai nostri adorati animali. Amante, esperta e allenatore di arti marziali,  Inizia all'età di dodici anni con il Kung Fu Shaolin per poi  incontrare altre discipline nello specifico Ninjutsu e Kung fu Wing Chun ( Italia Wing Chun Kuen - Scuola del Gran Maestro ip Chun, figlio del Gran Master Ip Man ) che continua attualmente a praticare ed insegnare.   Qui potrete trovare articoli, consigli

La Gemmoterapia





A differenza della fitoterapia classica, la gemmoterapia utilizza delle piante solamente le gemme e i giovani getti che vengono raccolti in primavera (nel momento più importante del loro sviluppo) e lasciati macerare in una soluzione fatta di acqua, alcol e glicerina. In questo modo tutta la loro “potenza” viene trasmessa alla soluzione alcolica.

Negli anni ‘50, il medico belga Pol Henry si è dedicato, per primo, allo studio e alla sperimentazione dei gemmoderivati.
Egli infatti ha preconizzato l’uso di questi preparati basandosi sul presupposto che le piante, nel loro primo sviluppo, contengano sostanze con caratteristiche particolari sia per la qualità che per la quantità.

I suoi studi, in seguito, sono stati approfonditi, sia da un punto di vista clinico che da un punto di vista sperimentale, da studiosi francesi fra i quali ricordiamo, Martin, Paqualet, Netien, Tetau e Bergeret.
In particolare, al professore Netien dell’Università di Lione, si devono i severi controlli di laboratorio sui gemmoderivati e l’indagine per la ricerca e il dosaggio di alcuni principi attivi.
Sono stati evidenziati nei tessuti embrionali vegetali dei componenti come le auxine e le giberelline, dei fattori di crescita, degli enzimi, delle proteine e degli acidi nucleici
(DNA, RNA).
Infatti, sperimentalmente, si è potuto constatare che molti principi attivi, contenuti in notevole quantità nelle gemme, si ritrovano, spesso, solo in tracce nelle parti adulte delle piante.

Differenza rispetto alle normali tinture di erbe, ovvero i tradizionali rimedi fitoterapici


La novità sta proprio nell’utilizzo delle gemme che sono la parte che racchiude tutta l’informazione genetica utile allo sviluppo e alla crescita della pianta. Le gemme e i giovani getti contengono infatti, oltre a vitamine e minerali, anche gli ormoni della crescita e alcuni principi attivi che scompaiono nel momento in cui la pianta si è già sufficientemente sviluppata. Ciò significa che racchiudono il meglio della sua espressione e tutte le sue potenzialità.

Un particolare molto importante dei gemmo terapici è il fatto che possiedono le proprietà non di una sola parte della pianta (foglie, fiori, corteccia, ecc.) ma della sua complessità.

Ad esempio parlando del tiglio, il gemmo terapico avrà proprietà rilassanti come i fiori ma anche depurative come la corteccia. La gemma possiede infatti in sé entrambe le informazioni.

LA PREPARAZIONE

Le parti vegetali, raccolte nel loro tempo balsamico, che di solito coincide con l’inizio della primavera, sono sottoposte, allo stato fresco, alla ripulitura, alla triturazione, alla determinazione del grado di umidità ed infine alla macerazione.
Su un campione del vegetale appena raccolto si determina il peso disidratato ponendolo in stufa a 105° e lasciandovelo fino al raggiungimento del peso costante; il materiale vegetale viene poi posto a macerare per tre settimane in una miscela di alcool e glicerina la cui quantità è calcolata in modo da ottenere un prodotto finale che corrisponde a 20 volte il peso della materia prima riportata allo stato secco.
Si procede ad una decantazione seguita da una filtrazione sotto pressione costante, a questa operazione si fa seguire un riposo del filtrato per 48 ore ed una ulteriore filtrazione. Si ottiene così il Macerato Glicerico (M.G.) di base dal quale con opportuna diluizione si otterrà il prodotto pronto per l’uso.
La diluizione richiesta per i gemmoderivati è alla prima decimale hahnemaniana 1DH: ciò sta ad indicare che una parte del preparato di base viene diluita con 9 parti di una miscela contenente 50 parti di glicerina, 30 parti di alcool e 20 parti di acqua.
La farmacopea francese stabilisce modalità e tempi di conservazione ben precisi anche per i gemmoderivati: raccomanda che essi siano conservati al riparo dalla luce in recipienti ben chiusi e che siano utilizzati nell’arco dei cinque anni dalla preparazione.

COME SI UTILIZZANO

L’impiego dei gemmoderivati è tenuto in particolare considerazione nella pratica medica fitoterapica ed omeopatica; spesso viene sfruttata l’azione “drenante” dei macerati glicerici come preparazione o complemento di terapie omeopatiche.
Il termine “Drenaggio”, per la prima volta codificato dal medico svizzero Nebel, sta ad indicare una azione centrifuga favorita da sostanze, le quali convoglierebbero le “tossine” presenti nell’organismo verso determinati organi o tessuti (reni, fegato, cute) che avrebbero il compito di espellerle. Grazie all’azione del drenante, pare sia possibile limitare gli effetti troppo violenti di un rimedio o evitare un aggravamento della malattia all’inizio di un trattamento omeopatico.
Indipendentemente dalla possibile associazione fra gemmoterapia e omeopatia i gemmoderivati utilizzati da soli spesso consentono il raggiungimento di notevoli risultati terapeutici.
Essi, infatti, ricchi di biostimoline tissutali e alla bassa diluizione alla quale sono utilizzati, possono svolgere una notevole azione drenante a livello degli organi emuntori ed una azione stimolante a livello del sistema reticolo endoteliale.

Dato che si tratta di soluzioni idroalcoliche, i gemmo terapici si assumono in gocce, generalmente 50, 2 volte al giorno, anche se esistono delle versioni concentrate che richiedono un’assunzione di gocce giornaliera decisamente minore.

Spesso si consiglia di assumere questi rimedi a cicli naturopatici, ovvero 3 settimane di trattamento per una di stop, da ripetere se necessario per 2 o 3 mesi.

Di solito si assumono mezz’ora prima dei pasti, una o due volte al giorno, (a seconda dei casi) diluiti in poca acqua.

Sarebbe meglio assumere gemmo terapici sotto consiglio di uno specialista.
I rimedi naturali, infatti, non sono esenti da effetti collaterali e possibili interazioni con i farmaci.

DOVE TROVARLI


In erboristeria troverete facilmente i più comuni gemmoterapici tra cui il ficus carica (fico), il mirtillo rosso, il ribes nigrum, il ginko biloba, l’ippocastano, il lampone, ecc.
Nel caso non fossero disponibili sul momento potranno facilmente ordinarveli e lo stesso discorso vale per le farmacie che hanno un reparto “erboristeria”.

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