La conoscenza dello stato di funzionamento dei nostri chakra ci informa sullo stato della nostra salute fisica, mentale e spirituale, del nostro livello evolutivo, dello stato di consapevolezza che abbiamo raggiunto e di quanto ancora è lungo il camino per la nostra completa realizzazione.Poichè la struttura dei chakra non appartiene a quella realtà fisica valutabile con i sensi o con i mezzi tecnologici della scienza oggettiva dovremo usare metodi di valutazione meno diretti, ma non per questo meno efficaci e probanti.
Ecco alcuni dei metodi più accessibili:
- Indirettamente può orientarci l’osservazione dei sintomi fisici o
psichici presentati dal soggetto in esame e la loro correlazione con
quanto sappiamo essere il funzionamento dei singoli chakra in rapporto
agli organi, apparati e sistemi mentali a cui sono connessi.
- Una tecnica riconosciuta per la sua validità e nota come “test kinetico” è derivata dalla kinesiologia. Si esegue in questo modo: si invita il soggetto in esame a porre una manosull’area corrispondente al chakra da valutare, mentre nello stesso tempo l'altro va tenuto teso e fermo ad ancolo retto con il corpo. Su questo braccio l’esaminatore esercita una pressione verso il basso a cui il soggetto dovrà porre il massimo della resistenza. In caso di distunzionamento di quel chakra, il braccio teso cederà alla pressione e, indebolendosi, si piegherà verso il basso anche con uno sforzo minimo. Esaminando in questo modo tutti i centri energetici dal primo al settimo avremo un quadro chiaro delle loro condizioni energetiche, potendo distinguere chiaramente tra una resistenza “forte” o “debole” del braccio. Il primo chakra si valuta posizionando la mano destra all’estremità della colonna vertebrale (osso sacro, coccige), il secondo chakra sull’area dei genitali, il terzo chakra sopra l’ombelico, il quarto chakra al centro della gabbia toracica all’altezza del cuore, il quinto chakra all’estremità inferiore del collo, il sesto chakra sulla fronte subito sopra le sopracciglia, il settimo chakra alla sommità del capo.
- Un’altro metodo consiste nel sentire tramite le mani il contorno energetico del corpo eterico che circonda il corpo fisico, facoltà che può essere appresa. Passando le mani sulle zone dei chakra possono essere avvertite alcune irregolarità come vuoti, gonfiori o differenze termiche, espressione delle disarmonie energetiche.
- Più rara e di pochi è la capacità medianica di vedere l’aura ossia l’involucro di luce, colori ed ombre che compenetra il corpo fisico e che da esso irradia. Colore ed energia dei chakra sono strettamente connessi allo stato funzionale del chakra stesso.
- Più tecnici sono considerati l’uso del pendolino, il biotensor (versione moderna della bacchetta del rabdomante), le foto kirlian (sorta di fotografia elettrica che registra i campi energetici dell’uomo, degli animali, delle piante e dei minerali). Il pendolino o il biotensor posizionati sopra l’area di un chakra reagiranno con oscillazioni molto ampie, in condizioni di normalità, che si ridurranno apiccoli cerchi o addirittura ad assenza di movimento, in presenza di squilibri. Oggi sono allo studio apparecchiature bioelettriche in grado di rilevare i sottili campi elettromagnetici emessi dalle cellule dell’organismo che potranno consentire una fine valutazione dello stato energetico dei vari livelli corporei.

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