Facciamo un po’ di chiarezza…..
Una pianta è un immenso laboratorio chimico dal quale attingere per il nostro benessere
I
principi attivi delle piante sono contenuti solo in alcuni organi della
pianta e, talvolta nella pianta intera. E’ necessario, per poterli
utilizzare, estrarli da quelle parti della pianta nelle quali si trovano
in maggior concentrazione. Le piante vengono quindi sottoposte a
manipolazioni e preparazioni idonee alle caratteristiche della pianta.
Si ricorre a varie tecniche di estrazione con solventi diversi in
rapporto alla solubilità delle sostanze che si devono estrarre dalla
pianta. I solventi più comunemente usati sono l’acqua, l’alcool
etilico, il vino, l’olio, la glicerina, l’etere, l’aceto.
Le preparazioni,in base al solvente utilizzato possono essere così suddivise:
tisane, succhi, polveri, acque distillate, oleoliti, enoliti,tinture alcoliche, tinture madri, macerati glicerinati
Alcune
preparazioni possono essere realizzate nell’ambito domestico, tenendo
sempre presente che contengono sostanze attive e che le proprietà e gli
effetti delle piante medicinali possono variare da persona a persona.
Per questo occorre affidarsi al consiglio di un medico, di un farmacista
o di un esperto erborista.
L’acqua rappresenta il
veicolo ideale per estrarre la maggior parte delle sostanze chimiche
presenti nelle piante e si ottiene da parti di pianta opportunamente
frantumate( taglio tisana) .
Le tisane sono soluzioni di più piante medicinali e possono essere preparate per decotto, infuso e macerazione
Cos’è una tisana
La tisana è prodotta dall’ infusione di una combinazione di al massimo sei piante officinali.
Queste piante vengono sminuzzate secondo un preciso criterio e vengono
immerse in acqua bollente e lasciate in infusione per 5/10 minuti.
Lo sminuzzamento è molto importante e permette di far fuoriuscire tutte le
proprietà officiali della pianta stessa.
Solitamente
una buona tisana è composta da una pianta base dominante e da piante
secondarie in minore quantità che migliorano e potenziano l
‘azione terapeutica (e il gusto).
Rispettare le dosi consigliate è
opportuno per una buona preparazione; la dose non deve essere scarsa ma
neppure troppo abbondante, se no l’effetto della tisana potrebbe essere
troppo scarso o addirittura esagerato.
Preparare
una tisana è un modo per prenderci cura di noi stessi, sorseggiarla
diventa un momento di relax, un piacevole rituale nel corso della
giornata
Per l’acquisto è importante
rivolgersi a rivenditori che garantiscano l’osservanza delle norme
prescritte dalla legge per tutelare la sicurezza, la genuinità e la
buona qualità.
.
La
parola tisana deriva dal greco “ptisane”, nell’ antichità veniva usato
per indicare una speciale pozione con orzo pestato e bollito
Cos’è un infuso
L’infuso è una tisana molto più leggera;
l’acqua bollente viene versata sul composto vegetale formato solamente
dalle fiori e foglie che donano un aroma molto più delicato.
Il tutto viene lasciato a riposare in infusione per 5-10 minuti e poi filtrato.
E’possibile
dolcificare con
miele,
zucchero o
stevia. In caso di raffreddore dolcificare con il
miele, potente
antibiotico naturale.
La
differenza è proprio negli ingredienti; nella tisana vengono usate più
parti di pianta o piante (radici, rami, cortecce, fiori, semi ecc),
mentre nell’infuso solo foglie e fiori dello stesso vegetale.
L’infusione
rappresenta il metodo più diffuso per estrarre i principi attivi
contenuti nelle parti delicate della pianta: foglie, fiori ,
infiorescenze, fusti teneri.
Gli infusi sono preparati seguendo
alcune indicazioni: disporre la droga in taglio tisana in un recipiente
adatto, si scalda al punto di ebollizione la quantità di acqua
richiesta, si copre il recipiente per il tempo necessario all’estrazione
dei principi attivi ( di norma 5-10 minuti). L’ultima operazione
consiste nella filtrazione facendo passare il liquido attraverso un
colino. Il rapporto di quantità fra droga e acqua , come il tempo di
infusione è specifico per ogni droga .
Gli infusi si
possono conservare circa 12-24 ore, in frigorifero. Si preparano
generalmente al mattino e si consumano nel corso della giornata.
Decotti
Il decotto è diverso dall’infuso e si
ottiene buttando la pianta direttamente all’interno di una pentola con
acqua che sta ancora bollendo, lasciandola bollire per una decina di
minuti, con un coperchio.
Successivamente si spegne il fuoco e si filtra subito il risultato ottenuto tramite un colino.
Il
decotto viene utilizzato per estrarre il principio attivo dalle parti
dure della pianta, tipo ad esempio dalle radici o in situazioni in cui
la pianta non risulti essere abbastanza essiccata.
Il decotto è
come se fosse un estrazione di principio attivo più forte rispetto
all’infuso e viene utilizzato per essere sicuri di estrarre il maggior
quantitativo di principio attivo dalla pianta (o radice) che si sta
lavorando.
Per certi aspetti, si può considerare ”decotto” anche
la cottura a pressione; intendiamoci, la pentola a pressione cuoce le
pietanze quindi è un vero e proprio tipo di cottura ma il principio è lo
stesso che si attua quando si mette a cuocere una pentola di spinaci
freschi di campo.
Come dolcificare le tisane e i decotti?
Sarebbe
meglio bere le tisane al naturale, senza aggiungere lo zucchero.
Tuttavia, in alcuni casi il sapore può essere amaro(carciofo,
tarassaco) e può essere necessario per alcune persone addolcirle . Il
prodotto ideale è il miele oppure si può aggiungere lo sciroppo d’acero
o zucchero di canna. .Le tisane in genere vanno consumate calde,ma
quelle dal sapore amaro (carciofo, tarassaco) possono essere consumate
anche fredde.
MACERAZIONE
Si versa la quantità necessaria di
acqua fredda sulla dose prescritta di droga lasciando macerare la
pianta immersa nell’ acqua per il tempo richiesto e successivamente si
filtra con cura. Questo tipo di preparazione è adatto per droghe
contenenti mucillagini.
Alcuni operatori suggeriscono ai loro
pazienti l’opportunità di trattare con acqua bollente la preparazione.
La “scottatura” riduce di almeno dieci volte la carica batterica
rendendo il prodotto finale più sicuro.
Il prodotto della
macerazione in acqua prende il nome di estratto acquoso; in alcool, di
tintura;in vino di tintura vinosa; in aceto, di aceto aromatico; in
olio, di olio aromatico o medicamentoso o oleolita.
Quando assumere le tisane?

Il momento della giornata in cui assumere infusi e decotti dipende dalle proprietà dei principi attivi contenuti.
Mattino a digiuno: le tisane ad azione depurativa,, lassativa, purgante, diuretica, cicatrizzante dello stomaco e dell’intestino,vermifuga
Ore 10 e 16 circa: vanno
assunte quelle ad azione protettiva per il fegato, antireumatica, anti
gottosa, , cardiotonica,espettorante, anti tosse e coadiuvante nella
regolazione ormoni sessuali femminili.
20 minuti prima dei pasti: devono essere assunte le tisane ricostituenti, anti acide e rimineralizzanti;
Dopo i pasti: le tisane digestive, sedative,anti acide, anti fermentative, per il meteorismo.
La sera prima di coricarsi le tisane sedative, lassative, cardiotoniche e i preparati per la circolazione sanguigna.
Il tempo di
somministrazione può
variare da pochi giorni a qualche settimana: per somministrazioni
lunghe è bene ricorrere a pause di 7-8 giorni. Affidarsi in ogni caso,
in particolare per terapie lunghe ai consigli di un fitoterapeuta.
Come utilizzarle?
Ci sono due modi per utilizzare le tisane:
Uso interno: i preparati vengono assunti per via orale.
Uso esterno: i
preparati sono applicati sulla pelle o nelle cavità del corpo. Occorre
particolare attenzione ai preparati che si applicano sulla pelle,
l’epidermide deve essere integra.
Infuso: 20-30 g di pianta essiccata per un litro di acqua
Decotto e macerato: 30-50
g per litro di acqua Un adulto può assumere da tre a quattro tazze al
giorno. I bambini dai sei ai dodici anni metà dose dell’adulto; dai due
ai sei anni un terzo; fino ai due anni da un quarto ad un ottavo.
Le
tisane possono essere utilizzate anche pervia esterna, ma in questo
caso è meglio prepararli più concentrati. In alcuni casi l’assunzione di
una tisana per via orale e il suo utilizzo a livello locale aumentano
l’efficacia della terapia.
Preparazioni per uso esterno:
- Bagni:consistono
nell’immersione totale del corpo in acqua. Nell’acqua del bagno si può
aggiungere un infuso o decotto preparato con 50-80 g di droga in un
litro di acqua ( fino a 2-3 l). I bagni possono essere
rilassanti,antireumatici, emollienti per la pelle, tonificanti, sedativi
in caso di insonnia.
- Semicupi:sono
un bagni parziali che si effettuano stando seduti, generalmente con
acqua a temperatura di 35-40°. In alcuni casi es. emorroidi l’acqua deve
essere fredda. Il semicupio stimola la circolazione della parte
inferiore dell’addome . Possono essere utilizzati in caso di infezioni
alle vie urinarie,per patologie ano-rettali, disturbi ginecologici.
- Cataplasmi:sono
preparati molli che si applicano sulla pelle, dopo aver distribuito la
preparazione ottenuta dalla pianta fra due teli di cotone. Il più
conosciuto è quello ricavato dalla farina di semi di lino, lavorata con
acqua fino ad ottenere un composto uniforme e pastoso. L’uso di
cataplasmi rappresenta una forma di cura tradizionale, attualmente
rivalutata.
Possono essere cicatrizzanti ( bardana, cavolo, consolida); espettoranti ( semi di lino); analgesici ( lino, timo)
- Impacchi:gli
impacchi si preparano bagnando una garza in una tisana o in una tintura
e applicandola sulla parte interessata. Possono essere cicatrizzanti,
analgesici,utili per gli occhi e per le bellezza delle pelle.
- Inalazioni:si
ottengono respirando i vapori che si formano facendo bollire o
immergendo la droga ( a seconda delle piante utilizzate) in acqua
bollente. Si inalano i vapori coprendosi il capo con un asciugamano.
Sono efficaci per problemi respiratori: catarro, bronchite, sinusite,
tracheite.
- Gargarismi : sono
indicati per decongestionare e le mucose della bocca e della gola con
azione lenitiva, antisettica e astringente. Si praticano utilizzando le
piante preparate per decozione o infusione, senza mai inghiottire il
liquido.
-
Oli medicamentosi: Si mettono
a macerare le erbe secche o fresche in olio, meglio extra vergine di
oliva,in un recipiente a chiusura ermetica, da esporre al sole. Si
filtra su tela. Si può preparare l’olio di lavanda per frizioni in caso
di dolori reumatici, per tonificare i muscoli, per riattivare la
circolazione; l’olio di camomilla per la pelle arrossata e lombaggini.
Vini medicati:
si
preparano mettendo a macerare le erbe essiccate nel vino bianco o rosso
di buona gradazione alcolica o invecchiato. Il recipiente deve
essere di vetro, a chiusura ermetica e dovrà essere agitato spesso. Si
può preparare il vino di rosmarino, tonico e diuretico; di tarassaco,
diuretico e disintossicante; di angelica, aperitivo e digestivo.
Tinture idroalcoliche :
sono
soluzioni medicamentose nelle quali si usa come solvente l’alcool
etilico di diversa gradazione, che si ottiene mescolando acqua e alcool a
95°. Si consumano a piccole dosi, si possono anche applicare sulla
pelle con un leggero massaggio (frizioni). Si preparano in recipienti
a chiusura ermetica, agitando di tanto intanto. Trascorso il tempo
previsto per la macerazione si filtra attraverso una tela, si
comprime la droga ed infine si aggiunge la quantità di alcool per
ottenere il volume finale desiderato.
Alkemill
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