INTRODUZIONE AI FIORI DI BACH
Cosa sono i fiori di Bach
Il campo su cui maggiormente agiscono i Fiori di Bach è quello dell'emotività e degli stati d'animo, ma certamente come la medicina psicosomatica insegna, la mente non è staccata dal corpo, e ciò che si mostra a livello mentale, ha un significato ed un'influenza anche sul piano fisico.
I segnali che le emozioni danno, sono solo dei segnali precedenti a quelli del corpo, vale a dire i sintomi fisici, perciò osservando e conoscendo l'aspetto emotivo e mentale si può correggere anche ciò che succede nel fisico.
La floriterapia non cura la malattia, ma gli stati d'animo e le reazioni agli eventi delle persone. Esempio: come reagiamo ad un determinato avvenimento: con rabbia, paura, indifferenza, scoraggiamento, ecc. La risposta che diamo all'evento o al sintomo ci indica quali fiori ci saranno utili in quel momento.
I Fiori di Bach, informazione e terapia vibrazionale
Per informazione s'intende un messaggio vibrazionale positivo. Non è un concetto di principi attivi presenti nel fiore da un punto di vista chimico - fisico, ma piuttosto di principi energetici che ogni pianta possiede. I "semplici", vecchi erboristi dei secoli passati, si basavano proprio sulla forma, sul colore e sulle particolarità di ogni pianta per capire il campo di utilizzo. All'epoca non esistevano laboratori per la ricerca di elementi e sostanze presenti nella pianta, allora l'intuito e la capacità di entrare in contatto con la natura stessa della pianta permettevano di capire a cosa poteva essere utile. Le proprietà delle erbe tramandate dai "semplici" sono poi state confermate dagli attuali studi scientifici.
Cosa ci si aspetta di trovare aprendo una rivista che parla dei fiori di bach?
Esistono in circolazione una quantità di manuali, tutti quanti più o meno sono scritti con lo scopo di indirizzare il lettore all'uso dei fiori, in vista di un' autogestione dell'eventuale problema di cui si soffre, o di quello di cui soffrono gli altri, e a questo scopo forniscono una serie di indizi psicologici o fisici, in base ai quali dovrebbe essere possibile una scelta.
Il proposito è senza dubbio notevole, ma soffre di un difetto a monte : per poter utilizzare efficacemente un fiore, bisogna partire dal fiore, non dai problemi delle persone. Occore conoscere intimamente il fiore, percepire la sua dimensione simbolica che rimanda alla funzione racchiusa nel fiore, e da qui, per analogia, passare alla funzione alterata nell'uomo, su cui il fiore avrà effetto.
Non è possibile conoscere i fiori di Bach leggendo qualche opuscolo. Essi hanno un'anima e una personalità ben definita su cui si possono scrivere pagine e pagine per interi giorni.
Personalmente ho sviluppato una tesi di 678 pagine solo sui fiori e sulle loro particolarità, trattandoli esattamente come personaggi di una storia infinita.
Al contrario basandosi soltanto su informazioni generali e riduttive, involontariamente si sfocia in un uso ALLOPATICO* della fitoterapia, il che non solo è l'inverso dello spirito che ha portato Edward Bach a fondare la terapia che porta il suo nome, ma produce risultati mediocri, contraddittori e spesso nulli.
*Medicina allopatica o allopatia (dal greco ἄλλος, diverso, e πάθος, sofferenza) è un termine originariamente coniato da Samuel Hahnemann nel XIX secolo. Con esso il fondatore dell'omeopatia intendeva evidenziare, da parte della medicina convenzionale del tempo, l'utilizzo di principi farmacologi o azioni curative contrari a quelli che hanno provocato la malattia e volti a contrastarne i sintomi, secondo l'aforisma galeniano contraria contrariis curantur, anziché di principi che in un soggetto sano provocherebbero i sintomi della malattia, secondo i dettami filosofici dell'omeopatia (similia similibus curantur).
Viene talvolta indicata come "medicina ufficiale"
Alkemill 🌸
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